Le Medianti Cromatiche

Introduzione

Il termine “mediante”, in musica, è usato per indicare, di solito, la terza nota della scala musicale (sia Maggiore che minore) ad esempio, se la prima nota (chiamata “tonica”) è il Do, la mediante è il Mi.

Nella visione teorica anglosassone, però, si considera “mediant” anche la terza a discendere dalla tonica, ad esempio, nel caso di un Do come tonica, un’altra “mediant” puo’ essere la nota “La”.

Questa visione fa subito intuire che, nell’arco di una scala musicale, ci sono diverse “lunghezze” (intervalli musicali, o spazi tra diverse altezze)

LA               SI DO           Terza minore

DO        RE            MI

-terza maggiore

 

quindi, una terza “minore” tra LA e DO (perchè la distanza, essendo di un tono e mezzo, è più piccola di quella tra il Do e il Mi)

Una terza Maggiore tra DO e MI


Nella teoria musicale, il termine “cromatico” indica “tutte le note che non appartengono alla scala base, che è chiamata invece “scala diatonica”

Si vedrà, con l’esperienza, che moltissimi casi musicali di tutti i generi e di diverse epoche, usano sia le note diatoniche che quelle cromatiche

ARMONIA DIATONICA

Normalmente, se creiamo degli accordi costruiti con le note della scala base (tipo DO RE MI FA SOL LA SI DO) avremo degli accordi “diatonici”, costruiti di solito con la tecnica di sovrapporre gli intervalli di terza uno sopra l’altro

Esempio : se sovrappongo il Mi e il Sol alla nota Do (che è il basso del primo accordo) ottengo  DO MI SOL, detto anche accordo di DO Maggiore ( e per la “percezione” e “organizzazione” della tonalita’, chiamato “Accordo di Tonica”)

partendo dal Re (come nota bassa) avro’  RE FA LA   (accordo di Re minore, chiamato “accordo di sopratonica” )

partendo dal Mi , otterro’ MI SOL SI , ovvero l’accordo di Mi minore, chiamato “Accordo di Mediante” .

Poi, con lo stesso criterio, otterremo il Fa (sotto dominante) , il Sol (Dominante) , il La (sopra dominante, oppure sub-mediant nel mondo anglosassone) e il Si (accordo di sensibile, l’unico ad avere la quinta diminuita e per questa ragione, complesso da spiegare ai principianti

Ma fermiamoci all’accordo di Mediante, che è l’argomento che ci interessa: abbiamo visto che è, nella tonalita’ di Do Maggiore, il Mi minore.

Ma se modifichiamo “cromaticamente” la nota SOL  (“cromatico”deriva dal Greco antico, e significa “colore” ) con una nota leggermente più alta, chiamata “SOL#” , ecco che il nostro accordo “minore”, si “alza” e cambia “mood”,

diventando Maggiore anch’esso: per i teorici moderni, la relazione DO Maggiore – Mi Maggiore , puo’ essere vista come una relazione di Mediante Cromatica (Chromatic Mediant Relationship)

Abbiamo detto prima che una “mediant” puo’ essere anche una nota che scende di una terza dalla nota di partenza (come, ad esempio, dal Do al La basso)

E infatti la nota LA ci offre la possibilità di creare un altro accordo di “Mediante Cromatica” , “cromatizzando” (alterando) quel Do naturale che normalmente sarebbe la sua terza minore (infatti normalmente dalla scala di Do Maggiore si crea un accordo di La minore) : se alziamo la nota Do dell’accordo di La minore, otteniamo un accordo di LA Maggiore…..ed ecco che la relazione tra DO Maggiore ( se è l’accordo di tonica, ovvero se è l’accordo costruito da una scala usata con importanza nel nostro brano musicale) e LA Maggiore è chiamata Relazione di Mediante Cromatica

Voglio subito chiarire che queste relazioni tra accordi sono una possibilità di analisi delle strutture compositive (sopratutto riguardo al movimento degli accordi stessi) – non l’unica possibilita’: infatti, per chi ha studiato le Dominanti Secondarie, il MI maggiore puo’ “funzionare ” come Dominante secondaria, se poi va alla sua “tonica temporanea” come l’accordo di La minore (nella tonalita’ di DO) – cosi’ come il LA Maggiore puo’ essere considerata una Dominante Secondaria se poi è seguita da un accordo di Re (minore) nel caso della tonalita’ di DO come partenza

Quindi si possono vedere fenomeni musicali simili, da piu’ angolazioni -l’esperienza e la cultura musicale (e una grande apertura mentale) potranno aiutarci negli studi più approfonditi

VARI TIPI DI MEDIANTI CROMATICHE

Sempre partendo dal DO Maggiore come centro della tonalita’ (quindi, accordo di tonica) – abbiamo almeno 4 possibilita’ di M.C.:

MI Maggiore   (il basso è una terza sopra il Do, e poichè usa una nota diesis (in inglese “sharp”) la sua siglatura è Upper Sharp Mediant    (USM)

MI b Maggiore (il basso è una terza minore sopra il Do, è poiche’ usa una nota bemolle (in inglese “flat”) la sua siglatura è “Upper Flat Mediant” (UFM)

LA Maggiore (il basso è una terza minore sotto il Do, usando una nota diesis, ci dara’ una “Lower Sharp Mediant  (LSM)

La b Maggiore (il basso è una terza maggiore sotto il Do, e usando note bemolli, avremo una “Lower Flat Mediant”

Tutte queste sigle ovviamente sono una sorta di indicazione analitica e utile per chi studia, ma, come dovrebbe avvenire sempre, poi, nel momento compositivo, dovremo dimenticare tutto…

ESEMPI nella Musica (Classica, Jazz, Rock, Fusion, Pop ecc…)

MUSICA CLASSICA : ROMANTICISMO

La prima metà dell’Ottocento è un periodo musicalmente molto fervido, creativo, che getta le basi per una musica magari non ancora “sperimentale” ma sicuramente più esplorativa e aperta ai percorsi individuali dell’Artista, rispetto al Settecento- dove il Compositore era strettamente legato alla committenza sia del mondo della Chiesa, sia delle Corti Europee.

La tonalità si “allarga” e troviamo un frequente uso di accordi cromatici, ma anche di diverse tonalità all’interno di una stessa composizione: qui, tramite degli ascolti, vedremo come gli accordi cromatici, in fattispecie le medianti cromatiche vengono usate sia come accordi di passaggio, sia come centri tonali (ovvero nuovi accordi di tonica) che si inseriscono in vari punti della composizione

Waldstein Sonata (L.V.Beethoven)

Qui, l’inizio scalpitante con gli accordi di DO, RE che chiudono in SOL (giro tipico di IV, V, I) e lo stesso tema ripreso subito in un’altra tonalita’ (FA Maggiore) , usa un accordo che potrebbe essere visto come relazione di M.C. (è il SIb Maggiore) visto che tra la nota Sol e il Sib c’è una distanza di terza, seppur minore (quindi il Sib Maggiore sarebbe una Upper Flat Mediant)

Qui, l’uso della Mediante Cromatica, serve allo scopo di sfruttare quell’accordo come ponte (tecnica molto usata e sempre divinamente da Beethoven) tra le due tonalità.  Quindi, il Sib diventa un passaggio per modulare in FA Maggiore, con il tipico giro “IV, V, I” (sottodominante, dominante, tonica)

La composizione, poi, cambia varie volte il centro tonale (o se preferite. la tonalità) e quindi anche la denominazione originale di “Sonata in C Major” lascia il tempo che trova, dato che di tonalità, nel brano, ce ne sono almeno 3 importanti e altri passaggi vari…

Un’ altra composizione interessante sempre del nostro Ludwig Van, è la Hammerklavier sonata dove al minuto 00.45 assistiamo ad una modulazione diretta (senza accordi ponte) dalla tonalità “d’impianto” (leggasi: tonalità principale) ad una tonalita’ distante una Mediante Cromatica sopra , ovvero il RE Maggiore, che dura un pochino, poi si trasforma da tonica a Dominante per passare al SOL Maggiore -procedimento in uso da parecchio, nel mondo della musica classica…

E anche nella famosissima “Sonata al chiaro di luna“abbiamo una relazione di mediante cromatica, sempre “a distanza”, ovvero: la modulazione alla tonalita’ di Mi minore al minuto 00:46 (accordo appena trasformato dal modo maggiore) – infatti la tonalita’ di apertura è il Do# m.- per la cronaca, anche se non c’entra molto con l’argomento delle MC. -è notevole l’immensa maestria compositiva che con espedienti geniali, fa saltare tra le tonalita’ come ad esempio, dopo quel Mi minore di cui parlavo, in arpeggio, appare un SOL 7 (con la nota Sol che viene ripetuta come nota comune tra Mim e Sol7) e che poi gli permette di spostare per pochissimo il centro tonale in DO M che subito scende con il basso a semitoni fino al Sib (basso)

Inutile dire che tutta la composizione brilla di questi espedienti che viaggiano di continuo tra i centri tonali e quindi si ha la sensazione che non ci sia mai un “approdo” sicuro, ma che l’unico punto fermo sia la figura ritmica degli arpeggi e dei temi imitati- ma qui entriamo di più nell’argomento della composizione pura ed esula un po’ da queste lezioni

Una composizione interessante è anche questa Chopin, Mazurka Op 56 n 1 – dove dalla tonalita’ “vagante ” iniziale (ma che inizia con una tonica in SI Maggiore) va a finire, tramite giochi di trasformazione del modo degli accordi (il SI M diventa Sim e risolve sul LA, che subito si trasforma in Lam e risolve) sul SOL Maggiore, nuova tonica.

 Fino qui, abbiamo esempi dove però si capisce poco la relazione di Mediante Cromatica con un accordo di tonica-

Ascoltiamo questo capolavoro del compositore americano Charles Ives: Symphony n 1 

scritta tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento: ci sono dei passaggi molto interessanti dove dalla tonalita’ iniziale di Re minore del motivo d’apertura, da quel La minore come secondo accordo, passa -in modo artistico -non credo calcolato- al Dom (e quindi relazione MC con il Lam) subito dopo seguito da un Si minore (MC con il Rem) …fortuito caso ? Ricordo che Ives è importantissimo poichè scrisse anche musica atonale di un certo livello, nello stesso periodo di Schoenberg

anche in questa sinfonia di Gustav Mahler (Symphony n 2 “Resurrection”)  al minuto 3:52 circa si puo’ ascoltare un cambio di tonalita’ che passa da una tonica minore a una sua MC (in minore)- vedremo piu’ avanti l’effetto delle MC relations nel modo minore (effetto che piace a molti compositori, sopratutto di Soundtracks- come John Williams (The Imperial March) – ma anche di musica elettronica)

diamo un ascolto ad una composizione del Rinascimento Italiano, quindi circa 300 anni prima del Romanticismo, in un periodo in cui il concetto di “tonalità” non esisteva ancora, poichè la musica veniva concepita come un intreccio (contrappuntistico) di melodie che si intrecciavano in una polifonia di voci-

Il primo esempio è del compositore italiano Carlo Gesualdo da Venosa, il brano Moro, lasso al mio duolo

un Madrigale (composizione a più voci) che si apre con una serie di 4 accordi che in una visione “moderna” potrebbero essere siglati come “DO#, LA 5/DO, SI, SOL”

Interessante notare come la linea del basso si muove discendendo di semitoni (tranne nell’ultima nota, che esegue un SOL basso) e viene concettualmente imitata dal soprano, che fa la stessa cosa

Le voci di mezzo quindi armonizzano creando accordi che non sono assolutamente parte di una tonalita’ -che ancora non esisteva come concetto- ma neanche di qualche “Modo” antico -la composizione si basa sulla mania di alcuni compositori italiani del Rinascimento, di riscoprire in qualche modo il cromaticismo degli antichi greci (i quali avevano lasciato solo una complessa teoria, e niente di “concreto”)

Quindi si creano accordi che hanno relazioni non tonali o modali ma sono parte di un “totale cromatico”…con la visione di oggi si potrebbe notare la relazione di MC tra il Do# e il LA (anche se non ha la terza, ma lo stesso crea un effetto simile) , cosi’ come il terzo accordo, SI Maggiore, poi si muove verso la sua MC Sol Maggiore…

Cosi’ come nel brano Solo e pensoso i piu’ deserti campi

di Luca Marenzio, si posono trovare sia accordi cromatici del tipo “Dominante secondaria” sia “Medianti cromatiche”, ovviamente ante-litteram…

Anticipatori dell’Armonia Moderna: Franz Liszt

Innovatore su vari livelli, qui abbiamo un esempio di accordi cromatici -in questo caso pero’ funzionano più come Dominanti Secondarie (data la sequenza) ma lo voglio mettere lo stesso come esempio, poichè possono essere contemporanemente relazioni MC e, a mio avviso è importante l’influenza che ebbe questo tipo di “sound” e gusto sulla musica dei primi decenni del Novecento, tipo le jazz ballads , la canzone pop fino agli anni quaranta, in stile Tin Pan Alley, per intenderci

LIszt : Liebestraum

il NOVECENTO : Le grandi canzoni del periodo Jazz

Smoke gets in your eyes ” (1933, Jerome Kern)- qui siamo a livelli quasi operistici , nella composizione, che presenta una melodia sinuosa e sentimentale con accordi diatonici, una tonica con la quinta aumentata molto sofisticato, e una interessante modulazione basata sulla relazione di Mediante Cromatica (dalla tonalità di Sol # iniziale, modula direttamente su Mi Maggiore, probabilmente influenzato dai compositori ottocenteschi, vedi Shubert…

Night and Day” (1932, Cole Porter)- qui si gioca con relazioni di medianti cromatiche e successivi accordi cromatici paralleli…

SOUL e Pop

Sitting in the dock of the bay

Questo brano contiene due esempi di relazioni MC, ovvero alle strofe (SOL….che passa al SI (Upper Sharp Mediant) per poi andare in DO -quindi un giro tipo I,III (USM) IV….. e poi l’interessante scelta, nel ritornello, di passare dal SOL Maggiore ad un MI maggiore (in realta’ è un MI 9 , quindi sempre di  Maggiore si tratta, ancora più “colorato” con quella nona tratteggiata dalla chitarra di Steve Cropper

Sir Duke (Stevie Wonder)

Nel famigerato ritornello gli accordi sono : Si (maggiore), Fa m7 , Mi, Do#m7, Fa#

ora, se il Si maggiore è l’accordo di tonica (I) , possiamo spiegare il Mi (IV) , il Do#m7 (ii) e il Fa# (V) , ma quel Fam7 ? sembra un “pesce fuor d’acqua” …

E qui, il mio senso analitico intuitivo mi suggerisce: se trasportate il tutto in DO maggiore, avremo:

DO (I)   F#m7  (?)  , FA (IV) , Rem7 (ii) , SOL (V)

quindi rimane da scoprire che cos’è quell’accordo in RELAZIONE con l’accordo di tonica- ovvero, come si lega? basta fare un semplice esercizio: se cantate le note del ritornello (trasportate in Do maggiore) e accompagnate con DO e LA (maggiore) …avrete un risultato simile,,,,ovviamente perchè il F#m7 è la similitudine più prossima al LA maggiore- ebbene, tra DO e LA abbiamo detto che c’è una relazione di LSM (lower sharp mediant) e quindi il F#m7 è un accordo cromatico che ha una qualita’ (e una funzione ) simile al LA. la qualita’ sonora ci rende il “colore” o “mood” in pochissimi secondi/momenti nel tempo…

la funzione è quella di quasi tutti gli accordi cromatici del tipo delle MC, ovvero di posizionarsi “in modo obliquo” passando per la tonalita’, sempre che il senso della frase musicale rimanga integro.

neoclassic Heavy Metal

un brano che mi salta subito alla testa, anzi, una parte di un guitar solo che è la sintesi suprema di queste relazioni di medianti cromatiche,,è la parte centrale del solo di Flying High Again di Ozzy Osbourne, in questo video suonato da Zakk Wylde, ma originariamente inciso dal mitico Randy Rhoads

Qui praticamente OGNI passaggio da un accordo all’altro è in relazione di Mediante Cromatica !

MEDIANTI CROMATICHE nel modo minore

Finora abbiamo parlato delle MC partendo da un accordo di tonica Maggiore, ma esistono anche le MC che considerano un accordo minore come tonica, ad esempio:   se partiamo da un La minore, salendo di una terza minore (parlo del basso) avremo un DO, che, se l’accordo rispetta le note del La min. è un DO M, ma se invece è un accordo cromatico allora sarà un Dom

O meglio, se l’accordo di Do ha la terza minore (Mib) allora in relazione all’accordo di Lam è cromatico -contiene infatti una nota fuori dalla scala di Lam -interessante notare-tra le righe- che il Mib è la 4a aumentata rispetto al La, ed è una delle note della famosa scala Blues/Pentatonica minore /ovvero LA DO RE RE#(Mib) MI SOL LA- vedremo degli esempi concreti

di come sfruttare questa particolarità…

Altra mediante cromatica, nella tonalita’ minore, è quella che scende di una terza minore sotto (che nel Maggiore sarebbe siglata Lower Flat Mediant) e nel caso del Lam è il Fam

Ascoltiamo un esempio lampante di come il gruppo Depeche Mode abbia usato, per creare un’atmosfera particolare questo tipo di relazioni -successioni:

Depeche Mode -Behind the wheel

il giro si apre con : Sim (i) , Rem (iii, Upper m.c.) , Solm (bVI, lower m.c. ovvero, accordo costruito sulla sesta minore (propria della scala minore di Sim) ma cromatizzato in minore , poichè se fosse diatonico sarebbe SOL M) e infine Si b, che proviene dalla tonalità “accennata” di Sol minore -quindi il basso si sposta una terza minore sopra- e qui finisce il giro di accordi , per poi ritornare in Sim con una modulazione diretta sfruttando anche il fatto che la nota RE è comune sia al Sib (è la sua terza maggiore) che al Sim (è la sua terza minore) – quest’ultima successione si puo’ inquadrare come una relazione di 2 accordi di tonalita’ diverse collegati da una nota comune, detta anche SLIDE relation (o transformation) nella Transformation Theory (Teoria delle trasformazioni)

Il brano probabilmente risente di un certo amore che hanno sempre avuto i Depeche (Martin Gore e Alan Wilder in primis) per la musica di ispirazione tardo Ottocentesca, e comunque la musica che prende ispirazione da quel tipo di compositori

I Depeche Mode hanno usato spesso questo tipo di soluzioni armoniche , ad esempio in Enjoy the Silence

i primi due accordi delle strofe, sono un accordo minore (Do m) e uno una terza minore sopra (Mib m) ma cromatico poichè se fosse della scala diatonica di Dom sarebbe Mib Maggiore- quindi anche qui si dimostra un amore per le particolarita’ della musica e del non-banale-

altro esempio di MC relation è la splendida Dressed in Black dove c’è un continuo scambio di due accordi Sim(7) e Solm (7) con un’atmosfera particolarissima

COMPOSITORI DELL’ OTTOCENTO che usano le MC in minore

Se ascoltate il passaggio che parte al minuto 18:55 circa, sentirete degli archi che tratteggiano un Do m che si sposta subito a Lab m (sua MC costruita modificando cromaticamente il bVI) nella stupenda opera di Modest Mussorgsky “Boris Gudonov”

NELLA CANZONE POP D’AUTORE

Splendido esempio lo si trova in Wuthering Heights di Kate Bush – negli accordi di apertura : LA (I)  FA (VIb, che è sia sesto accordo del modo minore, sia MC) MI (passaggio) DO# (MC del MI e nuova tonica temporanea)

E nel capolavoro di David Bowie “Life on Mars” c’è un passaggio (da Do(7) a Lab M) nella parte “hooked to the silver screen”- dove appunto sfrutta una MC

 

SOUNDTRACKs

I maggiori compositori del novecento hanno attinto a piene mani da quelli del secolo precedente, e, sebbene The Planets di Gustav Holts sia stato composto nei primi decenni del novecento, è una continuazione del discorso armonico di fine ottocento, con influenze varie e soluzioni particolari con materiale musicale non molto usato (tra cui la scala octatonica) e vari cambi. Al primo minuto c’è una modulazione con relazione di MC, tra la tonalita’ iniziale di Sol# M e il cambio in SI M

John Williams

Ha usato queste relazioni di MC nel modo minore in diversi casi: nell’ Imperial March, come gia’ citato sopra, e anche in Duel of the fates al minuto 1:48, dove passa da un Mim (tonica) ad un Dom (nuova tonica-o “centro tonale”, in relazione di MC ) sfruttando l’imitazione del motivo melodico, modulando temporaneamente a Do minore, per poi riprendere quasi subito la tonalita’ originaria di Mi m

 

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